Sabato 11 febbraio, a partire dalle 9.30, l’ex Macello di Fiorenzuola (largo Gabrielli) farà da teatro al primo Forum dedicato allo sviluppo economico promosso dal Comune di Fiorenzuola insieme alla Provincia di Piacenza, alla Camera di Commercio, a Confindustria, UPA, CNA e al Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza. “L’idea di costituire un Forum per riflettere sullo sviluppo economico del territorio – osserva Giuseppe Brusamonti, vicesindaco e assessore allo Sviluppo economico – nasce dalla volontà di dare una risposta alla domanda “che cosa può e deve fare la pubblica amministrazione per lo sviluppo e la promozione del territorio?”. In effetti, la domanda me la posi all’inizio dell’estate 2011 allorché accettando le deleghe allo Sviluppo economico, cominciai a programmare linee di intervento a sostegno delle imprese del territorio. Eravamo già nel pieno della crisi globale, ma nessuno immaginava un repentino e consistente peggioramento della stessa; pertanto la domanda, già allora molto impegnativa, assume una portata sicuramente più forte ed urgente, che necessita tentativi di risposta non unilaterali ma, se possibile, condivisi e congiunti. È così iniziato un tour aziendale che ha coinvolto Amministrazione comunale e Amministrazione provinciale e che ha toccato le aziende più importanti del territorio comunale e circostante. Mi rendo conto che la definizione di “importanza” è molto soggettiva e pericolosa, perché rischia di non riconoscere il giusto merito a tutti quelli che oggi presidiano le proprie attività produttive, in un clima di totale sfiducia e povertà di prospettive: sono quindi tutte importanti le aziende e noi abbiamo iniziato da quelle che per dimensioni, settore di appartenenza o semplice conoscenza personale erano più contattabili. Ciò lascia intendere che il programma delle visite aziendali continuerà anche dopo il lancio del Forum previsto per l’11 febbraio 2012.” “Durante gli incontri con le realtà aziendali – prosegue il vicesindaco Brusamonti – abbiamo registrato un forte senso di appartenenza al territorio, una comune e diffusa disponibilità ad attraversare il contesto recessivo di questo tempo al pari di una convinta propensione a mettersi in gioco per qualcosa di nuovo. È chiaro che la “politica” può stimolare un simile percorso definendone i confini, gli obiettivi e gli ambiti di competenza, ma non può presumere di essere lei a guidare una riflessione quanto piuttosto scegliere di farne parte. Così nel tempo è nata l’idea di chiamare gli imprenditori attorno ad un tavolo, farli ragionare e progettare un obiettivo concreto, coinvolgendo, di pari passo tutti quei soggetti che esprimono non solo la rappresentanza, ma anche le disponibilità e le risorse. 2 Lo scopo è far nascere “dal basso” un progetto concreto che metta “in rete” le imprese del territorio aprendo loro orizzonti e prospettive commerciali nuove. La teoria economica definisce questa operazione con l’espressione “marketing territoriale” ed è sicuramente la sintesi più appropriata; a noi tuttavia piace usare il termine “animazione territoriale” per rappresentare una serie di azioni che partendo dal marketing ambisca a rianimare e ridare fiducia a tutti i soggetti che rivestono, a vario titolo, responsabilità sul territorio. All’incontro di presentazione del Forum abbiamo invitato la Camera di Commercio, la Confindustria, l’UPA, il CNA e affidato al Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza il compito di trarre le conclusioni che serviranno da linea di partenza per i successivi tavoli di lavoro. Questi tavoli saranno guidati dal LEL e dovranno concludersi, come primo step, entro maggio 2012. Abbiamo ritenuto inoltre di contattare Sprint, lo sportello della Regione Emilia-Romagna per l’internazionalizzazione delle imprese che ha dato la massima disponibilità, che leggiamo come incoraggiamento, a supervisionare il percorso in cantiere – conclude Brusamonti – a tutti questi soggetti si affiancheranno circa 20 giovani, neo-laureati o laureandi, che inviteremo anche ai tavoli, come uditori, possibili interlocutori, futuri imprenditori. Non abbiamo né l’ambizione, né la necessità di inquadrare il mondo giovanile in una definizione esaustiva; sentiamo tuttavia forte la responsabilità di lavorare per un terreno che sia il più possibile fertile per le prossime generazioni, per restituire loro una parte di quel futuro che oggi gli stiamo rubando”.

Piacenzasera 07/02/2012