A distanza di otto anni dalla sua istituzione, il Sistri – il Sistema per la tracciabilità elettronica dei rifiuti previsto dal Ministero dell’Ambiente – continua a non funzionare e, al tempo stesso, a gravare sulle imprese. Istituito otto anni fa per per permettere l’informatizzazione della tracciabilità dei rifiuti speciali a livello nazionale e per potenziare la lotta all’illegalità in questo settore, il Si-stri prevede l’obbligatorietà per diverse tipologie di soggetti: sono infatti vincolati al Sistri gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che occupano complessivamente più di 10 dipendenti, i trasportatori di rifiuti speciali pericolosi, gli operatori dell’intermediazione e commercio senza detenzione e i gestori di impianti di trattamento di rifiuti urbani speciali e speciali pericolosi. La pregressa e continua confusione normativa che ne ha finora caratterizzato l’esistenza, non è stata purtroppo cancellata dalla Legge di Bilancio che, accanto all’attesa proroga dell’effettiva entrata in vigore del Sistri, ha aggiunto nuove criticità al sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti. “Di fatto – commenta il Direttore di CNA Piacenza, Enrica Gambazza – le nuove di-sposizioni normative danno il via ad un’azione di recupero dei contributi pregressi pur in assenza dell’operatività del Sistri, la cui procedura di affidamento è tuttora sospesa alla luce dei ricorsi sulla gara della Consip. Purtroppo siamo di fronte all’ennesima misura preoccupante e vessatoria per le imprese, su cui sollecitiamo una seria rifles-sione da parte del Ministero dell’Ambiente chiamato a emanare il decreto attuativo. In questo modo si vanifica l’apprezzabile intento del Parlamento di dare risposta alle mi-gliaia di imprese, molte operanti anche nella nostra provincia, che da oltre otto anni attendono una parola definitiva sul Sistri, ”

03/01/2018 CNA Piacenza Ufficio Stampa