Il presidente della Cna Costantini ieri ha ospitato il collega Franchini di Modena

pc3005-pia02-9«Stavolta è stata anche peggio dell’altra scossa». Roberto Franchini, presidente della Cna Costruzioni di Modena, ieri si trovava a Piacenza, all’azienda Costantini di via dell’Orsina. E la notizia delle nuove, terribili scosse della lunga mattinata che riaprono ferite nella sua terra già martoriata lo raggiunge nel corso di una riunione tra istituzioni e ospiti piacentini ai quali avrebbe dovuto raccontare i nove giorni dopo il sisma dell’altra domenica nel Modenese, non certo una nuova, rinnovata tragedia.

Il suo collega di Piacenza, Dario Costantini, presidente della Cna provinciale, lancia per tutti i suoi artigiani un appello accorato: «La situazione delle nostre imprese piacentine era già molto difficile per la crisi. Dai colleghi modenesi ci si aspettava la ripresa. La tragedia che li ha colpiti oggi e dieci giorni fa ci costringe a fermarci e pensare: morti, capannoni crollati, attività bloccate. Voglio ricordare ai colleghi piacentini che questo è il momento di aprire il cuore, e dare una mano, ognuno come sarà in grado».

Il numero telefonico al quale si potrà comunicare l’eventuale disponibilità di aiuti (oltre al conto corrente già aperto dalla Cna regionale dell’Emilia Romagna) è 347-6431896 (è il contatto con Costantini). «Abbiamo paesi completamente crollati – prosegue Franchini – ma dobbiamo provare a fare qualcosa. Nell’altra scossa ad essere state intaccate erano state soprattutto le attività artigianali ed industriali, mentre non le abitazioni civili, che al 95 per cento erano rimaste agibili. Oggi (ieri, ndr.) il problema sembra più complesso. Ci troviamo di fronte ad un’emergenza senza precedenti. L’economia, già ora, è in ginocchio». Uno dei particolari che ha più colpito, già nel precedente sisma di dieci giorni fa, è stato il concentrarsi dei danni soprattutto nei capannoni, quelli di centinaia, migliaia di artigiani. «Fino al 2009 – spiega il presidente della Cna Costruzioni modenese – il nostro territorio non era considerato sismico, e fino ad allora nella costruzione dei fabbricati non si è tenuto conto di particolari accorgimenti antisismici, in seguito sì. Questi capannoni pre 2009 non erano fuorilegge».

Libertà 30/05/2012