La tutela del made in Italy è stata affidata dal Decreto sviluppo alle Camere di Commercio, alle quali spetta ora di comminare le sanzioni in caso di indicazione “fallace” del marchio. Per essere in regola, “i soggetti titolari di marchi sono tenuti ad accompagnare il prodotto o le merci con indicazioni precise ed evidenti sull’origine o provenienza estera del prodotto, o comunque sufficienti ad evitare qualsiasi fraintendimento del consumatore sull’effettiva origine del prodotto. Al fine di fornire una corretta informazione al consumatore, il prodotto deve essere accompagnato da un’appendice informativa che può concretizzarsi, a titolo esemplificativo con “prodotto fabbricato in… “; “prodotto fabbricato in paesi extra Ue”; “prodotto di provenienza…. “; “prodotto importato da… “.

Per info, Cna Federmoda, via Coppalati 10, tel. 0523.572211 (Giuseppina Tagliafichi).