L’emergenza sanitaria che ormai da un anno si è abbattuta anche sul nostro Paese, ha messo a nudo i problemi legati al trasporto pubblico locale ed evidenziato la necessità di correttivi per adeguare il sistema alle mutate esigenze della società. Tanti nodi venuti al pettine soprattutto lo scorso autunno in occasione della riapertura delle scuole, con un trasporto pubblico rivelatosi qualitativamente e quantitativamente inadeguato.

“Problemi – sottolineano il Presidente provinciale di CNA, Giovanni Rivaroli, e il Direttore Enrica Gambazza – in parte risolti proprio grazie alle lacune colmate dai privati che hanno messo a disposizione, anche se tardivamente per problemi di natura burocratica, le loro flotte di mezzi già adeguati alle attuali disposizioni normative in tema di tutela della salute e di distanziamento interpersonale. Proprio in questi giorni CNA-Fita, in occasione di un’audizione davanti alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ha auspicato un radicale cambiamento nella programmazione del trasporto pubblico locale, accreditando, in maniera strutturale, il ruolo dei privati nell’offerta di tali servizi pubblici. Alcune Regioni si stanno già attivamente muovendo in questa direzione, altre sono molto indietro quando avrebbero, tuttavia, l’opportunità di coinvolgere molte imprese, a partire da quelle dei bus turistici. Servirebbero, ovviamente, concrete misure di sostegno come la stabilizzazione dei voucher mobilità, introdotti per ora solo in forma provvisoria proprio durante la pandemia, ma anche un’equa ripartizione delle risorse tra aziende pubbliche e private basata sul principio della proporzionalità delle percorrenze”. 

Il settore privato italiano può vantare una flotta di circa cinquantamila mezzi, tra autobus e van, già su strada. Tra la primavera e l’estate dello scorso anno, nel pieno dell’emergenza sanitaria, si è registrato il fermo di oltre il 90% di queste attività private, percentuale solo in parte abbattuta durante la ripresa dell’attività scolastica. Una realtà, quella relativa al trasporto persone, molto consistente anche nella nostra provincia.

“In un periodo di profonda trasformazione come quello che stiamo vivendo – aggiunge il Presidente provinciale di CNA-Fita, Giuseppe Brusamonti – credo sia necessario pensare a riforme strutturali per una riprogrammazione del trasporto pubblico locale, partendo dalla sinergia fra pubblico e privato. A livello locale potrebbe essere utile l’adozione di una piattaforma digitale, che consenta di suddividere l’utenza fra pubblico e privato, a partire dal trasporto scolastico. La copertura di alcune tratte potrebbe essere meglio assicurata dal ricorso a mezzi più piccoli, a cui accedere attraverso strumenti tecnologici di utilizzo comune. La costituzione di un tavolo che veda il coinvolgimento delle scuole in prima battuta e, successivamente, degli altri soggetti interessati, consentirebbe di avviare in breve tempo una sperimentazione che potrebbe essere estesa ad una platea territoriale più allargata”.