Il rating costituisce un’informazione importante non solo all’atto della richiesta del prestito, ma anche successivamente e per l’intera durata della relazione di credito.
Per la banca il rating è il fattore più rilevante nel processo decisionale relativo alla concessione del credito. Il rating del cliente quindi può determinare non solo l’accettazione o il rifiuto della richiesta di credito, ma anche l’entità delle garanzie occorrenti e la durata massima del prestito.
Il rating assegnato alla clientela è il fattore più importante anche per la fissazione del prezzo (tasso d’interesse) di un prestito. Inoltre le banche ricorrono sempre più spesso al rating anche per controllare costantemente gli eventuali cambiamenti di affidabilità creditizia dei propri clienti.
Un peggioramento del rating è spesso considerato un segnale di preallarme e può avere diverse conseguenze come: una più stretta sorveglianza del cliente, un tasso d’interesse più elevato, la contrazione delle linee di credito aperte, o infine, l’estinzione anticipata del prestito.
Suggeriamo alle imprese di chiedere il proprio rating ai singoli istituti di credito con i quali intrattengono rapporti di affidamento e di monitorarlo periodicamente.
Sarà importante in occasione di eventuali variazioni di rating durante l’anno, sia in positivo, sia in negativo, chiedere alla banca le motivazioni per le quali il rating è variato.
Le motivazioni ci diranno infatti quali sono gli elementi che hanno influito positivamente o negativamente e ci aiuteranno a comprendere come le azioni aziendali si riflettono sull’andamento del rating.
Sarà inoltre occasione per dialogare in maniera costruttiva con la propria banca facendosi forza su una maggiore consapevolezza delle logiche adottate dagli istituti di credito per la valutazione delle imprese.
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