L’attività di CNA Piacenza volta ad informare le imprese riguardo i rischi legati alla sicurezza sul lavoro prosegue con un approfondimento relativo alle lavorazioni edili che generano silice cristallina.

Recentemente l’Unione Europea, con Direttiva 130/2019 e Direttiva 983/2019, ha modificato il D.Lgs. 81/08 inserendo la silice cristallina fra le sostanze cancerogene ricomprese nell’Allegato XLII “Elenco di sostanze miscele e Processi (cancerogeni)” e stabilendo per essa un valore limite di 0,1 mg/m3 (frazione respirabile).

Con il termine silice si intende una delle sostanze minerali più comuni presenti in natura, formata da silicio (Si) e ossigeno (O2) che, assieme, costituiscono circa il 74% in peso della crosta terrestre.

Le forme cristalline della silice (SLC) sono quelle di maggiore interesse per la salute dei lavoratori perché responsabili di patologie a carattere invalidante. L’esposizione alle polveri contenenti SLC è, infatti, causa della silicosi, malattia autoimmune che può portare alla morte, per lungo tempo la malattia professionale più importante registrata tra i lavoratori del nostro paese.

Dove si genera la SLC

Soprattutto nei lavori edili quando si utilizzano le seguenti attrezzature /fasi di lavoro

  • Trapani portatili /ad es. per forature di pareti / tassellatura di pareti
  • Demolitori ad es. per  lavori di ristrutturazione
  • Smerigliatrici ad es. per taglio laterizi o pietre dure
  • Scanalatrice per esecuzione di tracce nei muri e nelle pareti
  • Mazzetta per demolizioni di porzioni di parete
  • Quarzatura di pavimentazioni
  • Preparazione della betoniera con sabbia silicea
  • Miscelazione di impasti per posa rivestimenti con miscelatore ad elica

Obblighi del datore di lavoro

Nelle lavorazioni in cui è prevedibile la presenza di silice libera cristallina (SLC) respirabile è necessario valutare il rischio effettuando monitoraggi ambientali al fine di determinare se la SLC è presente e in quali quantità, rispetto ai valori limite previsti .

Gli esiti del campionamento ambientale consentono al datore di lavoro di adottare i provvedimenti di prevenzione necessari per ridurre il rischio di insorgenza di patologie irreversibili e al Medico Competente di attivare una adeguata sorveglianza sanitaria .

Le malattie professionali e gli esiti invalidanti o, peggio, fatali correlate a tali malattie sono punite dagli articoli 590/583  lesioni personali colpose e 589 omicidio colposo del Codice Penale .

L’ufficio sicurezza è a disposizione degli associati per il supporto nella valutazione del rischio silicotigeno. E’ possibile inviare una mail all’indirizzo morelli@cnapc.it o telefonare allo 0523/572232.