Martedì a Roma i rappresentanti piacentini di commercio e artigianato chiederanno con i colleghi di tutta Italia nuove politiche economiche

Ci saranno anche i rappresentanti piacentini martedì a Roma, in piazza Santi Apostoli, con R. E TE. Imprese Italia, l’associazione a cui aderiscono cinque organizzazioni imprenditoriali: Casartigiani, C. N. A., Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti. R. E TE. lancia una grande mobilitazione nel Paese per chiedere con forza al governo ed al parlamento una svolta urgente nella politica economica.

Massiccia la partecipazione piacentina. «Saremo in una cinquantina – osserva il presidente della Cna, Dario Costantini – ed è un fatto storico. Sono almeno 30 anni che gli imprenditori non scendono in piazza, ma questa volta non si poteva stare zitti. La crisi è dal 2008 che sta provando le nostre aziende ed alcune le abbiamo perse per strada. Abbiamo registrato un più 0,1 di Pil ma con tutto quello che abbiamo perso in questi anni è un’inezia. Andiamo in piazza anche per far vedere che non c’è solo la grande industria e non si possono sempre fare le regole per i grandi».

Dalla Confesercenti scenderanno a Roma una quarantina di commercianti. «Dopo 5 anni di crisi – commenta il direttore, Fausto Arzani – non vediamo alcun tipo di risultato e abbiamo pensato di dare un messaggio forte». Una cinquantina le partecipazioni anche dall’Unione Commercianti. «C’è stata un’adesione spontanea – evidenzia il presidente Alfredo Parietti -. Oggi come oggi gli operatori vivono una situazione difficile. L’imposizione fiscale sta provocando gravi danni e si è andati oltre il limite di sopportazione: sta soffocando sul nascere chi vuole iniziare e sta minando le basi di chi è già avviato». Ci saranno anche gli artigiani della Libera, una ventina, con il loro presidente Bruno Sivelli. «Ormai siamo alla canna del gas – dice -, ridotti al limite e quindi abbiamo deciso di scendere in piazza. Siamo già in ritardo con tutto e bisogna fare qualcosa». Infine l’Upa Confartigianato, rappresentata da Pietro Bragalini e diversi associati.

«La crisi perdurante, la crescita allarmante della disoccupazione ed una pressione fiscale locale e nazionale, giunta a livelli asfissianti per qualsiasi attività d’impresa e che anche nel 2014 rimarranno a livelli intollerabili – osservano i rappresentanti piacentini in un comunicato congiunto – rischiano di prolungare i loro effetti sulle aziende, già stremate da forti difficoltà e, provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie».

«Alla luce di quanto descritto – proseguono – R. E TE. Imprese Italia ritiene che il tempo delle attese sia finito ed è maturata forte la convinzione che il mondo dell’artigianato, del commercio e del terziario debbano procedere sul cammino della protesta organizzata, che denunci l’inadeguatezza della politica economica in atto nel nostro Paese. Per queste motivazioni R. E TE. Imprese Italia ha scelto di organizzare per martedì 18 febbraio una grande manifestazione a Roma per chiedere un deciso cambio di rotta. Il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato rappresentano il tessuto produttivo dell’Italia e quasi l’ottanta per cento del PIL della nostra economia». Slogan della manifestazione sarà: “Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro” e si attendono a Roma da ogni parte d’Italia le molte rappresentanze di imprenditori di Casartigiani, C. N. A., Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Libera Artigiani.

Libertà 16/02/2014