L’era dei social media è già iniziata da alcuni anni ma le aziende italiane, soprattutto quelle medio piccole e a carattere artigianale, faticano ad assimilare questi nuovi concetti utili per fare business. Per questo CNA Piacenza, in collaborazione con il proprio ente di formazione Ecipar e con il CEPI – Consorzio Esportatori Piacentini – ha organizzato nei giorni scorsi un workshop dal titolo “Le azioni promozionali di successo su LinkedIn per trovare nuovi clienti”, indirizzato proprio a questo tema.
Aperto dai saluti del Direttore di CNA Piacenza, Enrica Gambazza, del Direttore Ecipar, Natalia Tacchini e del Vicepresidente del Cepi, Davide Cappellini, il corso ha visto al tavolo dei relatori Silvia Testa, consulente e formatrice in ambito marketing.
“Linkedin – ha esordito la relatrice – è oggi il principale social network professionale, attualmente utilizzato in duecento diversi Paesi di tutto il mondo e in grado di mettere in connessione aziende e professionisti grazie alla sua platea di utenti che, soltanto in Italia, superano i venti milioni”.
Dalle regole basilari per migliorare e rendere più visibili e performanti i profili – aggiornamenti costanti, utilizzo di parole-chiave, richieste di collegamento, visibilità dei siti web… – la relatrice ha quindi fatto luce sulle differenze tra profili personali e company page.
“Il profilo personale è lo spazio in cui, con l’approfondimento di esperienze di studio, formative e lavorative, facciamo capire le nostre competenze professionali. Si può chiedere il contatto ad altri profili personali e seguire pagine aziendali d’interesse che sono vere e proprie hub di informazioni. I profili personali consentono di fare networking professionale, di contattare soggetti dal pdv professionale interessante, di far percepire agli altri la propria competenza e di partecipare a gruppi B2B estremamente focalizzati. Attraverso i profili aziendali, invece, è possibile comunicare a chi è interessato, divulgare eventi, fare analisi delle statistiche e controllare le informazioni in uscita”.
Particolare evidenza, da parte della relatrice, per il cosiddetto “zero moment of true”, cioè lo stadio del processo decisionale di acquisto in cui un consumatore raccoglie le informazioni in rete e valuta se acquistare o meno un dato prodotto. Circa il 90% dei clienti, infatti, inizia il processo di acquisto con una ricerca on line e il 75% usa i social media come parte integrante del processo d’acquisto.
Altro focus intenso sulle strategie relative alle azioni e ai contenuti da pubblicare – post, articoli, condivisioni, invio di contenuti e di messaggi, iscrizioni a gruppi – e sulle “social selling routine”, le attività che, se svolte in modo costante, aiutano ad avere successo su Linkedin.
“Una strategia – ha continuato la relatrice – che serve a studiare i clienti attuali e a identificare un prospect, cioè individuare tra i tanti utenti della piattaforma quelli che potrebbero essere interessati ai nostri prodotti o servizi. Occorre innanzitutto stabilire quali potrebbero essere i nostri potenziali clienti, stabilire relazioni positive con il giusto approccio e controllare che ci siano interazioni”.