Piacenza, 19 settembre 2018 – C’è molta preoccupazione in casa CNA per l’assenza del-la proroga Sistri nel Decreto Milleproroghe, che avanza verso l’approvazione finale. Un’assenza che aggraverà la situazione delle imprese nella gestione dei rifiuti speciali, aggiungendo ulteriori problemi dal prossimo primo gennaio, quando il Sistri – il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nato alcuni anni fa per iniziativa del Ministero dell’Ambiente – diventerà, se non si interviene con una proroga, operativo e verrà meno il sistema attualmente in vigore.

 

“Le proroghe degli ultimi anni non erano certo la soluzione ideale – precisano il Direttore di CNA Piacenza, Enrica Gambazza i il Presidente provinciale Giovanni Rivaroli – poiché tenevano in vita fittiziamente il Sistri, un sistema che si è dimostrato dannoso e che è co-stato alle imprese circa 200 milioni, che con le spese indirette lievitano fino al miliardo di euro, senza contare i numerosi problemi e tutte le complicazioni operative. Una soluzione non ottimale nemmeno per l’ambiente, poiché il Sistri può portare alla paralisi del sistema di gestione dei rifiuti. Il Decreto Milleproroghe era il canale più adatto per affrontare, an-che quest’anno, la scadenza del 31 dicembre con la consueta proroga, consentendo alle imprese di continuare ad utilizzare il sistema cartaceo per il rispetto degli adempimenti ambientali. Ma così non è stato. Le imprese, però, non possono continuare a pagare per le inefficienze politiche e burocratiche. La sospensione del Sistri va inserita nel primo provvedimento utile, per concentrarsi nel contempo a trovare una soluzione seria e defi-nitiva a questo annoso problema. La CNA chiede per questo la realizzazione, in collabo-razione con le associazioni imprenditoriali che in questi anni hanno combattuto questo fallimentare sistema di tracciabilità, di un modello che consenta di tracciare i rifiuti in ma-niera semplice ed efficace, che garantisca sicurezza e rispetto dell’ambiente e che non crei ulteriori e inutili adempimenti burocratici alle imprese”.