Distribuito on line da parte dell’Agenzia delle Entrate “Redditest”, il software che consente di verificare la compatibilità tra reddito familiare e spese sostenute. http://redditest.agenziaentrate.it

“Redditest” è uno strumento che consente al contribuente di verificare, in base alle spese da lui sostenute nel periodo d’imposta, il reddito che il fisco considera compatibile.

Il calcolo può essere effettuato utilizzando un software predisposto dall’Agenzia delle Entrate messo a disposizione del contribuente per inserire le proprie spese ricompresse in cento voci individuate dal fisco.

E’ uno strumento per orientare il contribuente e la sua dichiarazione. Il risultato rimane nella sola disponibilità del contribuente e non viene e non verrà conosciuta dal fisco. In caso in cui il risultato del sistema di calcolo dimostri un’incompatibilità del reddito atteso dal fisco il contribuente può verificare la propria posizione e se si accorge di un aver correttamente dichiarato un reddito può inserirlo nella dichiarazione dei redditi.

Al software è affidato il compito di fornire un primo responso indicativo della rispondenza tra reddito e spese di qualsiasi genere sostenute da una famiglia nel periodo d’imposta. Ma va subito ricordato che il redditest non serve per effettuare l’accertamento vero e proprio, bensì per consentire ai contribuenti di poter confrontare la propria posizione con le attese (teoriche) dell’amministrazione.

Se si ottiene un risultato verde (coerente) significa che il reddito dichiarato dalla famiglia (da intendersi in senso lato) è coerente con il tenore di vita adottato; diversamente, se si ottiene un risultato rosso (incoerente), invece, è sintomo di una posizione di anomalia.

Ciò non significa, però, che in tale ultimo caso scatti obbligatoriamente l’accertamento, ma semplicemente che la posizione non risponde agli standard utilizzati.

Inoltre, lo strumento non è accompagnato da un’adeguata nota metodologica che lo renda trasparente. Un’ulteriore problematica che dovrà essere attentamente valutata è quella attinente la distinzione tra spese correnti e spese per investimenti: le prime, teoricamente finanziate con il reddito dell’anno, i secondi più ragionevolmente effettuati anche grazie ai risparmi pregressi.

Dopo la presentazione il redditest sembra voglia avere un impatto più psicologico, per “incentivare” la dichiarazione di maggiori redditi da parte dei contribuenti.

Molte perplessità si nutrono poi sul fatto che il software venga effettivamente utilizzato: sono troppi i dati che vengono richiesti, e non sempre di facile comprensione; senza contare che per indicare i dati occorre conservare tutta la documentazione giustificativa, e non sempre ciò viene fatto o verrà fatto. Solo il redditometro vero e proprio costituisce una fonte da cui può successivamente scaturire un accertamento nei confronti del contribuente. L’Agenzia ha annunciato a breve l’emanazione di quest’ultimo strumento nella sua “nuova” versione, sottolineando che lo stesso si baserà su spese e dati certi e che si applicherà a partire dal periodo d’imposta 2009.

Per informazioni Dott. Patrizia Ofidiani 0523/572264

29/11/2012