Come reagisce alla riforme il mondo datoriale? Abbiamo chiesto ad una importante azienda piacentina. «Si accelerano gli inserimenti» ci spiega Massimo Ratti, amministratore delegato di Safta (imballaggi flessibili), 420 occupati e 120 milioni di fatturato. L’impresa fa parte del Gruppo Gualapack, che ha un migliaio di addetti, sedi ad Alessandria, Carmagnola, ma anche in Romania, altre aziende in Ucraina e Costa Rica, partecipate in Usa e in Cina.

Safta con un + 7 per cento all’anno di crescita e l’80 per cento di export ha stabilizzato venti assunti nel 2014 e altrettanto conta di fare per l’anno in corso con nuove assunzioni. «Il Jobs Act è un incentivo a stabilizzare a tempo indeterminato i lavoratori e va a ridurre forme di precariato, questo è certo, e ci dà la possibilità, come aziende, se avessimo momenti di difficoltà, di fare retro-marcia» afferma Ratti. In quanto ad effettivi incrementi occupazionali, il fatto è più incerto. «Perché qui entra in gioco una logica di sviluppo economico, di innovazione e internazionalizzazione». Per ora Safta sta valutando la situazione, che comunque giudica positivamente sotto il profilo dei nuovi strumenti: «Mediamente abbiamo un percorso di inserimento delle persone che passa attraverso agenzie interinali, tempi determinati, quando sono formate e valgono, si stabilizzano, questa riforma avrà l’effetto di accelerare gli inserimenti».

Tuttavia è presto per trarre valutazioni. Dario Costantini, presidente Cna, dall’osservatorio del mondo artigiano avverte che per ora si può parlare solo di “sensazioni”: «Non è ancora possibile tracciare un resoconto statistico degli effetti della riforma sul lavoro. Ma abbiamo notato che per il momento le aziende non chiedono notizie in merito alle tutele crescenti (il licenziamento dei lavoratori per le aziende rientranti nell’ex articolo 18 legge 300 del 70), ma sono principalmente interessate agli sgravi contributivi che possono avere con le nuove assunzioni o con la trasformazione dei contratti a termine».

La Cna osserva, in controtendenza con i dati resi noti (vd. tabella), un incremento di nuove assunzioni con contratto a termine, in quanto le aziende, nonostante l’interesse agli sgravi, vogliono provare il lavoratore prima di impegnarsi con un contratto a tempo indeterminato. «I settori maggiormente interessati alle nuove assunzioni? Metalmeccanici, pubblici esercizi e terziario. Le aziende più strutturate stanno stabilizzando tutti i contratti in scadenza, procedendo anche a nuove assunzioni a tempo indeterminato, sicuramente anche in considerazione della nuova normativa che facilita l’interruzione del rapporto di lavoro» conclude il presidente.

Libertà del 11/03/2015