Il Ministero dell’Economia e Finanze ha reso noto le proposte di innovazione metodologica che consentirà il graduale superamento degli attuali studi di settore e il conseguente abbandono definitivo quale strumento di accertamento presuntivo.
La principale novità della nuova metodologia presentata alla Commissione di esperti per gli studi di settore il 7 settembre scorso nella sede della Sose, è che il nuovo strumento che sarà predisposto, restituirà al contribuente non più un livello di ricavi puntuali cui fare riferimento per essere considerato “in regola” fiscalmente, bensì un valore di indice di
“affidabilità/compliance” su una scala da 1 (valore min) a 10 (valore max). Più alto sarà il valore di indice assegnato maggiore sarà la “tranquillità” fiscale dell’impresa. Se il livello dell’indice raggiungerà valori elevati (da definire), l’impresa potrà godere anche dei benefici del sistema premiale che potrebbero essere graduati in base al livello raggiunto dall’indice che, implicitamente, dovrebbe stimolare la compliance.
La collocazione nella scala consentirà all’impresa di conoscere già all’inizio dell’anno il suo posizionamento “pregresso” oltre che dell’anno per il quale andrà a formare la dichiarazione annuale, consentendogli così di valutare la propria “rischiosità erariale” nei confronti del Fisco e valutare eventuali interventi di miglioramento del suo posizionamento, anche finalizzato al raggiungimento dei benefici del sistema premiale (ad esempio aggiungendo ricavi come con l’attuale “adeguamento” in dichiarazione, ovvero, modificando i propri comportamenti già in corso d’anno).
L’indice di affidabilità dell’impresa sarà determinato mediante valutazione di più indicatori, tra i quali la stima dei ricavi, ma anche del Valore aggiunto e della redditività, così come assumono rilevanza anche alcuni indicatori di normalità e di coerenza economica che negli attuali studi forniscono un esito autonomo che non incide sulla valutazione di congruità. Nel nuovo progetto non esiste più un ricavo puntuale a cui occorre eventualmente adeguarsi per essere considerati in regola. In futuro, infatti, esisterà solamente un indice di “affidabilità/compliance” determinato dalla combinazione di più indicatori: alcuni di stima dei valori economici (ricavi, valore aggiunto, reddito), altri di coerenza e normalità.
La riforma metodologica di costruzione del nuovo strumento, che inevitabilmente cambierà nome, sarà comunque orientato alla massima semplificazione possibile, riducendo il numero degli “studi nuovi”, dei cluster e soprattutto delle informazioni che il contribuente deve fornire in fase di compilazione del modello in dichiarazione. Ulteriore elemento che entrerà a far parte della definizione dell’indice è l’andamento ciclico del settore che consentirà così di cogliere eventuali stati di crisi economica settoriale. Il primo passaggio fondamentale per dare attuazione al progetto è quello normativo che dovrebbe avvenire nella prossima Legge di Stabilità.
02/11/2016