Il Presidente CNA Dario Costantini: “Ora ripartiamo con spirito rinnovato”

Una palestra positiva per il nostro territorio»: questo il bilancio tracciato da Cna per Expo 2015, dicendosi «orgogliosa di aver coordinato i lavori di tutte le più di 75mila imprese del nostro sistema regionale: per una volta la nostra posizione geografica non ci ha rilegato ai margini, ma messi al centro. E non ci siamo certo tirati indietro!». «Abbiamo iniziato – rievoca Dario Costantini, presidente di Cna – ospitando 300 persone per la finale del progetto Enterprise: grazie al sostegno della Regione, rappresentata sia dal presidente Bonaccini sia dalla “nostra” Paola Gazzolo, abbiamo lanciato in ambito europeo il tema di Expo per il concorso, partecipato anche quest’anno da diversi Paesi. Abbiamo concluso con il Di- «U gitaly insieme a Google, Amazon e altri partner internazionali: dopo aver ospitato tanti Paesi cerchiamo di mettere nelle condizioni le nostre imprese di “partire”, attraverso il digitale, a vendere il nostro prezioso Made in Italy». «Nel mezzo – continua – diverse nostre Aziende hanno partecipato presentandosi in Piazzetta Piacenza. Altre impegnandosi nelle iniziative del nostro Sistema nazionale, altre ancora nell’ambito della programmazione della Regione Emilia-Romagna dove abbiamo dato vita a Food stories. Parallelamente ai tavoli dell’Ats abbiamo creato un concorso di idee tra i nostri imprenditori per elaborare progetti che, auspico, avranno realizzazione anche oltre i confini temporali dell’Esposizione universale; tra questi il Columbus day è stato selezionato tra i trenta progetti bandiera per Piacenza». Ma tante altre sono state le iniziative che Cna Piacenza dice di avere apprezzato, «magari fatte da altri, anche dai nostri competitor». «Personalmente ho trovato estremamente affascinante il nostro centro storico nella serata dell’Ecce Fabula, con il contrasto tra i colori della magnifica animazione, le penombre della piazza e la luce della cultura che trasudava dalla basilica di San Francesco». «Ora che Expo è finito – conclude – dovremo essere altrettanto obiettivi e responsabili nel tirare le fila del lavoro fatto dal “Sistema Piacenza” e valutare oggettivamente dove abbiamo fatto bene e dove invece si poteva far meglio. Abbiamo investito tanti soldi, anche alla luce del periodo storico e della oramai quasi annullata potenza di fuoco della Camera di commercio, per cui ora facciamo i conti e ripartiamo, con uno spirito sicuramente rinnovato, innanzitutto, dalla consapevolezza di poter essere territorio spendibile se coeso». 

Libertà del 04/11/2015