In un momento storico particolarmente delicato per tutto il sistema produttivo, CNA Piacenza punta i riflettori sulle opportunità di crescita che potrebbero derivare dal Recovery Fund.

Una scelta non certo casuale quella dell’associazione di categoria piacentina, che coincide proprio con la recente audizione effettuata davanti alla Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati dal Direttore della Divisione economia e sociale di CNA, Claudio Giovine.

“Il recovery Fund – sottolinea il Presidente provinciale di CNA, Giovanni Rivaroli – offre al nostro Paese un’occasione unica, irripetibile, per tornare finalmente a crescere, rimuovendo ostacoli di carattere strutturale che penalizzano da troppo tempo lo sviluppo delle attività economiche e la qualità della vita. Come evidenziato da CNA in sede parlamentare, l’obiettivo sarebbe quello di impiegare queste rilevanti rilevanti risorse in interventi in grado di generare un impatto duraturo, evitando di ripetere gli errori del passato nell’utilizzo dei fondi strutturali e di disperdere le risorse in tanti rivoli senza capitalizzarne i benefici”.

“La nostra associazione, che da sempre ha confronti costruttivi con i Governi in tema di sviluppo economico – aggiunge il Direttore di CNA Piacenza, Enrica Gambazza – considera fondamentale indirizzare tali investimenti in infrastrutture, capitale umano e programmi di riforma. Proprio come cerchiamo di fare nell’ambito della nostra realtà territoriale, riteniamo prioritari, per il rilancio del sistema produttivo italiano, temi come l’ammodernamento e il potenziamento delle reti infrastrutturali, la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, scuola e università, sostegno agli investimenti privati, efficientamento della pubblica amministrazione per dotarla di strumenti in grado di rivelarsi fattori di sviluppo e non più di freno all’iniziativa privata”.

“Sarà importante anche la capacità di connettere gli investimenti al mondo produttivo, che in Italia è composto in larga parte proprio da quelle micro e piccole imprese che rappresentiamo. Pensiamo anche al potenziamento del Piano Transizione 4.0, al credito d’imposta per attività di formazione 4.0 e all’istituzione di un apposito fondo gestito dai Confidi in grado di erogare finanziamenti, in tempi rapidi e certi, alle micro e piccole imprese che continuano a lamentare difficoltà di accesso al credito”.

Piacenzasera 11/09/2020