Auguro alle madri e ai padri piacentini la libertà di poter provvedere ai figli attraverso il lavoro;alle imprenditrici e agli imprenditori la libertà di ottenere credito per continuare a fare impresa in uno Stato che,finalmente,si dimostri amico mettendo le aziende in grado di essere il motore per ripartire;ai giovani la libertà e il coraggio di poter mettere in discussione me per primo e tutti coloro che hanno l’onore di intervenire in queste pagine:la nostra terra deve fermare il processo di aggregazioni che portano altrove i centri decisionali in modo che la Primogenita torni,fiera,a essere artefice del proprio futuro;all’adorata Piacenza che i suoi figli possano dimostrare, remando dalla stessa parte,di non essere secondi a nessuno.

Libertà del 31/12/2014