CLICCA QUI per leggere l’appello di CNA e Rete Imprese Italia, pubblicato sul Sole 24 Ore, che pone l’attenzione e invita il Governo ad intervenire in merito all’ampliamento delle ipotesi di applicazione del “reverse, e all’introduzione dello “split payment”, quali strumenti di lotta all’evasione dell’Iva, che presentano un conto insostenibile per le imprese.

L’impossibilità di incassare l’IVA sulle vendite genera uno squilibrio nella gestione finanziaria a breve delle imprese che operano nel settore dell’impiantistica, dell’edilizia, dei servizi di pulizia, nonché della grande distribuzione alimentare. Per evitare di accumulare crediti coll’erario, il cui recupero è lungo e oneroso, diventa vantaggioso effettuare gli acquisti all’estero in regime di esenzione. Così che per recuperare gettito si

danneggerebbe anche l’economia nazionale.

Ancora più paradossali si presentano gli effetti per chi lavora stabilmente con le amministrazioni pubbliche che continuano a vivere il dramma dei pagamenti in ritardo. Senza dimenticare che lo split payment danneggia anche soggetti quali i CAF che svolgono un impagabile servizio ai cittadini e alla amministrazione finanziaria.

Per questo CNA chiede con urgenza al Governo di correggere il tiro evitando di attaccare indiscriminatamente tutte le imprese per colpire gli evasori, utilizzando piuttosto al meglio le opportunità collegate alla diffusione delle fatturazione elettronica che a breve sarà obbligatoria per tutte la amministrazioni pubbliche il cui utilizzo tra i privati può essere incentivato.

16/02/2015