Cna, da quarant’anni al fianco degli artigiani, dai quindici soci fondatori ad oltre 1.800 imprenditori
Il 4 ottobre 1969 nasceva a Piacenza la Cna, associazione di categoria affiliata alla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa.
La fondazione di quella che allora si chiamava associazione “Artigianato provinciale piacentino” venne ospitata all’auditorium “Nicolini” e inizialmente la stessa sede – ricorda il primo presidente Bruno Ercoli – venne spostata più volte, fino a stabilirsi in corso Vittorio Emanuele, la storica “casa” della Cna, che in seguito si è trasferita in via Coppalati, a Le Mose.
I soci fondatori erano quindici, “il numero minimo per dar vita all’associazione” prosegue Ercoli, all’epoca ventottenne. “Eravamo mossi da tanto entusiasmo.
Volevamo dare qualcosa di più rispetto alla semplice fornitura di servizi.
A livello regionale la Cna era una realtà importante. I tempi erano ormai maturi perché fosse rappresentata anche nel Piacentino. In campo nazionale la confederazione era orientata a sinistra e lì abbiamo trovato appoggi in ambito locale”. Le difficoltà per decollare non furono comunque poche: “C’erano resistenze dal punto di vista politico e da parte dalle preesistenti associazioni di categoria, ben radicate nel territorio. Non è stato semplice partire.
Qualcuno predisse subito che la Cna sarebbe durata poco. Invece abbiamo potuto avere la soddisfazione di vederla piano piano crescere”.
Oltre all’aspetto politico, Ercoli, un passato anche di consigliere comunale nelle fila del Pci, evidenzia nel progetto di Cna la volontà di riconoscere all’artigiano la dignità di lavoratore: “Puntavamo, per esempio, sulla pensione che alla fine degli anni 60 praticamente non esisteva.
La lotta della Cna nazionale prevedeva invece il diritto per gli artigiani ad avere un’assistenza previdenziale dignitosa”.
Se l’avvio è stato irto di scogli, non è mancato chi ha saputo dare una mano a superarli: “Ho avuto la fortuna di avere accanto Luciano Samuelli, il primo segretario della Cna, una persona eccezionale che ha dato un contributo fondamentale all’associazione”.
A Ercoli subentrò Franco Zoni, presidente per dodici anni, fino al 1985, che rievoca alcune delle “imprese” compiute dall’ancora giovane sodalizio, come quando, su proposta della Cna, un gruppo di artigiani, nel 1975, si impegnò per scongiurare la chiusura dell’Arbos: “Lavoravamo già con il collo tirato, ma proponemmo commesse con un ulteriore 20 per cento di sconto, perché se la fabbrica avesse cessato la produzione, anche noi dell’indotto saremmo precipitati nella crisi più nera”.
Negli anni ‘80 poi “la soddisfazione di firmare le prime convenzioni con le banche per il credito agevolato”. Dall’esperienza alla Cna, della quale è stato anche membro del consiglio nazionale, Zoni ritiene di aver imparato molto: “Gli incontri e i confronti con gli altri sono stati uno stimolo continuo.
Penso che adesso la mentalità sia cambiata, ma allora gli artigiani avevano la tendenza a chiudersi nella propria bottega, con un atteggiamento piuttosto diffidente.
Oggi c’è più senso di comunità e una maggior apertura”. Sulla storia della Cna c’è la testimonianza di Luciano Samuelli, pubblicata in un libro postumo, a cura del figlio Fabrizio, di cui il direttore Giovanni Ambroggi richiama alcuni passaggi.
Vi si legge che la sede “era molto modesta, e l’affitto pattuito con la proprietaria si pagava spesso in ritardo per mancanza di fondi”, “più di una volta i nostri generosi iscritti pagarono di tasca propria” e ancora “Quante ore di lavoro dedicarono all’associazione, quante volte misero a disposizione la loro auto per le necessità incombenti, quanti contributi e oneri pagarono di tasca loro per tenere acceso il lumicino”.
A quarant’anni esatti dalla sua fondazione, avvenuta il 4 ottobre 1969, la Cna provinciale domenica 4 ottobre, nel Salone di Palazzo Gotico, ha festeggiato l’importante traguardo con un convegno in cui si è parlato del passato, ma soprattutto del presente e delle prospettive future dell’artigianato piacentino.
Dopo la registrazione dei partecipanti sono state presentate le iniziative Enterprise European Business Game e Green Team.
La prima, a carattere europeo, coinvolge le giovani generazioni grazie al progetto di simulazione d’impresa indirizzato alle ultime classi delle scuole superiori e la cui finale internazionale nel 2011 verrà organizzata da Cna per la prima volta a Piacenza.
Il Green Team è invece sorto con la finalità di diffondere tra dipendenti e soci comportamenti virtuosi nei confronti dell’ambiente e ha già varato attività concrete con il duplice obiettivo di promuovere l’ecosostenibilità nelle singole azioni quotidiane e favorire raccolte benefiche.
L’associazione ha attualmente sede, oltreché nel capoluogo, nei due più popolosi Comuni della provincia: Fiorenzuola e Castelsangiovanni: “Ha conquistato giorno dopo giorno – afferma il direttore Giovanni Ambroggi – prestigio e credibilità, nella realtà piacentina, grazie al lavoro e all’impegno dei suoi gruppi dirigenti, succedutesi nel tempo, ai suoi collaboratori, e soprattutto grazie alla fiducia rinnovata in tutti questi anni da oltre 1800 imprenditori e imprenditrici, a cui si aggiungono circa 850 pensionati, in prevalenza artigiani che hanno voluto anche in questo modo mantenere un rapporto con la loro associazione”.
Nei decenni, sono stati inaugurati nuovi servizi, uno dei quali, Cna World, verrà avviato prossimamente, “per dare risposte concrete a un problema strutturale della nostra economia: l’immigrazione, sia sul versante imprenditori che dipendenti”.
«Investire sui giovani ed evitare gli sprechi»
Dal Gotico nel 40° della Cna piacentina il presidente Costantini guarda al futuro
«Investire sui giovani, invece di continuare a denigrarli senza ammettere che sono solo il prodotto della nostra crescente latitanza» e «ridurre concretamente gli sprechi di energia prima di dibattere su nucleare o energie rinnovabili».
Il presidente della Cna di Piacenza, Dario Costantini, nel celebrare il quarantennale dell’associazione che riunisce 1.800 imprese della nostra provincia, ha rivolto lo sguardo anche al futuro, non nascondendosi le ombre di un presente ancora gravato dagli effetti della crisi.
Il compleanno della Cna, fondata a Piacenza il 4 ottobre 1969, è stato festeggiato nel Salone di Palazzo Gotico, una cornice che il presidente nazionale Ivan Malavasi ha definito «emozionante», in quanto «capace di parlare così tanto della storia del nostro Paese e dell’arte di “saper fare” di cui è espressione l’artigianato».
La mattinata si è aperta con i progetti Enterprise European Business Game, una simulazione di gestione di impresa destinata alle scuole, e il Green Team con il suo invito a maturare a casa, in ufficio e in azienda comportamenti ecosostenibili.
A dar voce ai problemi concreti la compagnia Quarta Parete di Tino Rossi che, prendendo spunto da vicende reali, ha raccontato il rapporto con l’ordinaria burocrazia, che si traduce in inutili sprechi di tempo; le difficoltà dell’accesso al credito e il dramma di una ditta costretta a chiudere («Il titolare – ha precisato Costantini – è qui in sala e lo abbraccio e lo ringrazio per la grande dignità») per la mancata riscossione dei crediti.
Tra le proposte avanzate dal presidente provinciale, un dialogo maggiore tra gli enti a livello di documentazione da produrre per partecipare alle gare d’appalto e un utilizzo mirato di internet per snellire certe procedure di controllo dei requisiti richiesti.
Citando poi l’esempio della ricostituzione locale del Cupla, il coordinamento unitario dei pensionati del lavoro autonomo, Costantini ha auspicato un’analoga «volontà di fare squadra» nel rinnovo degli organi della Camera di commercio, nella cui giunta la Cna si augura di poter entrare.
Il sindaco Roberto Reggi ha ringraziato l’associazione per le idee concrete portate avanti; il presidente della Provincia Massimo Trespidi ha sottolineato l’importanza di fare sistema sia per arginare la crisi, sia in vista di un appuntamento come Expo 2015, mentre il presidente della Camera di commercio, Giuseppe Parenti, ha rassicurato sull’impegno per la riduzione della burocrazia e per favorire prestiti e investimenti, confermato dal raddoppio della quota camerale destinata al consorzio fidi.
A rappresentare la Cna anche il direttore Giovanni Ambroggi e il vicepresidente Nicola Gobbi.
«Le banche facciano di più» Critico il sottosegretario Saglia.
I complimenti di Malavasi alla Cna locale
«Un sistema amico del mondo artigiano»: è quello che l’onorevole Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello sviluppo economico, ha auspicato ieri – intervenendo al convegno per i 40 anni della Cna di Piacenza – si possa costituire al più presto, elencando alcune delle azioni del governo che dovrebbero condurre in questa direzione, a cominciare dalle «risorse ingenti» per gli ammortizzatori sociali.
Sull’accesso al credito, Saglia ha richiamato l’istituzione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, finanziato con un miliardo e 600 milioni di euro, tramite i confidi: «Cercheremo di modificare direttamente il meccanismo, affinché non vada solo a garanzia delle banche, ma le imprese possano effettivamente accedervi ».
Il rapporto con le banche resta problematico, «a causa – ha affermato l’onorevole – di comportamenti irresponsabili, da parte di alcuni istituti di credito ».
Ha citato come positiva l’introduzione di strumenti quali i Tremonti Bond: «Ci sono banche che li hanno già sottoscritti. Perché le cosiddette grandi banche, che sono centri di potere, invece non lo fanno? ».
Saglia ha puntato il dito verso «un sistema bancario ingessato, quando al contrario abbiamo bisogno di liquidità».
Il sottosegretario ha inoltre richiamato la necessità di un osservatorio locale, per verificare gli effetti in periferia di quanto deciso al centro.
La semplificazione passa attraverso – ha suggerito – l’abolizione delle leggi inutili e una maggiore flessibilità, come nel caso delle norme per aprire una ditta, che diventeranno operative nei prossimi mesi.
Tra i temi recentemente affrontati dal ministero: la lotta alla contraffazione e la difesa del made in Italy.
Il presidente nazionale Cna, Ivan Malavasi, insieme ai complimenti «per i 40 anni portati molto bene, da un’associazione che cresce», ha richiamato l’imminenza di «una grandissima novità politica per il Paese»: l’aggregazione delle cinque sigle storiche (Cna con i suoi 600mila soci e le sue 260mila imprese, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti) a dar voce a quattro milioni di imprese: «Sarà un interlocutore affidabile per il governo, con il quale non può dialogare soltanto Confindustria, che non ci rappresenta» ha polemicamente affermato Malavasi.
Se qualche spiraglio di miglioramento fa capolino, il presidente nazionale Cna ha ammonito che «gli effetti della crisi sull’occupazione devono ancora vedersi e si prospettano molto duri », invitando poi il governo a «un gesto coraggioso: sospendere per alcuni mesi l’applicazione di Basilea 2 per dare respiro alle imprese».
All’assemblea ha rivolto un saluto anche il ferrarese Paolo Govoni, neo eletto presidente regionale Cna Emilia Romagna. Al termine, ai soci fondatori, agli ex presidenti e alle imprese con oltre trent’anni di iscrizione alla Cna è stata consegnata una pergamena con le parole: «Cna; una bella storia, costruita insieme».